Una storia avvincente

La confettura di amarene è un prodotto che affonda le radici nella ricca tradizione gastronomica modenese. Le sue origini si possono far risalire almeno al Rinascimento e la sua esistenza è documentata da una consistente bibliografia. Ne è un esempio lo scritto del 1662 L'arte di ben cucinare et istruire, di Bartolomeo Stefani, nel quale è citata una ricetta per la preparazione di una confettura di ciliegie acide. Più tardi, a fine Ottocento, il famoso Pellegrino Artusi diede indicazioni nel suo ricettario su come ottenere la tipica crostata con confettura di amarene che, grazie al loro sapore "brusco", conferiscono a questo dolce una connotazione unica.

Lo sviluppo dell'attività di trasformazione delle amarene è sicuramente legato alle peculiarità di questo frutto. La grande disponibilità del prodotto in un arco temporale molto ristretto – dovuta a periodi di maturazione molto ravvicinati tra le diverse varietà – unito ad una scarsa conservabilità, rendevano le amarene inadatte alla commercializzazione per il consumo fresco, come invece avveniva nel caso delle ciliegie dolci, favorendone invece l'utilizzo per preparare sciroppi, conserve, confetture, budini e torte,